Il pacchetto Omnibus è una proposta della Commissione europea, pubblicata nel febbraio 2025, che mira a modificare la legislazione già adottata in materia di sostenibilità. La proposta di direttiva Omnibus I introduce modifiche alla direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità delle imprese (CSRD), con l'obiettivo di semplificare e alleggerire l'onere di rendicontazione per le aziende.
Il 3 aprile 2025, il Parlamento europeo ha adottato la direttiva "Stop the Clock" attraverso una procedura accelerata, rinviando di due anni gli obblighi di rendicontazione per le società di seconda e terza fascia:
- Le aziende della seconda ondata presenteranno la loro prima relazione nel 2028, sulla base dei dati del 2027.
- Le aziende della terza ondata presenteranno la loro prima relazione nel 2029, sulla base dei dati del 2028.
Per ora, il rinvio degli obblighi di rendicontazione ha un impatto più significativo sulle aziende di seconda e terza fascia, poiché le altre proposte sono ancora in fase di iter legislativo.
Modifiche chiave all'ambito della rendicontazione di sostenibilità
Oltre alla direttiva "Stop the Clock", il pacchetto Omnibus propone modifiche sia all'ambito di applicazione che al contenuto della rendicontazione di sostenibilità. Il 23 giugno 2025, il Consiglio dell'Unione Europea ha adottato la sua posizione sulla semplificazione della normativa, allineandosi in larga misura alla precedente proposta della Commissione.
Secondo la proposta del Consiglio, gli obblighi di rendicontazione si applicherebbero solo alle società che soddisfano entrambi i seguenti criteri:
- Un fatturato netto superiore a 450 milioni di euro
L'innalzamento della soglia di applicazione ridurrebbe il numero di società soggette agli obblighi di rendicontazione di circa il 75-80%.
Inoltre, gli Stati membri potrebbero esentare dall'obbligo le imprese con 500-1.000 dipendenti fino alla fine del 2026.
Queste modifiche non sono ancora definitive, poiché devono ancora essere approvate dal Parlamento europeo. La versione definitiva delle modifiche legislative è prevista per la fine del 2025 o l'inizio del 2026.
Inoltre, il Consiglio ha inserito nel regolamento una clausola di revisione che consente di riconsiderare o ampliare in futuro il campo di applicazione per garantire la disponibilità di dati sufficienti in materia di sostenibilità.
Implicazioni del pacchetto omnibus
Un gran numero di aziende rimarrà, almeno per ora, completamente al di fuori dell'ambito di applicazione della CSRD e non sarà tenuto a pubblicare una relazione sulla sostenibilità.
Si raccomanda alle aziende non soggette alla CSRD di redigere la propria relazione in conformità con lo standard VSME.
Il pacchetto omnibus sottolinea inoltre che le richieste di dati sulla sostenibilità dovrebbero essere presentate nel formato e nell'ambito dello standard VSME, che alleggerisce l'onere per le aziende più piccole. Secondo la proposta della Commissione, le richieste di dati alle aziende della catena del valore con meno di 1.000 dipendenti sarebbero limitate alle informazioni definite nella relazione VSME.
Semplificazione degli standard di rendicontazione sulla sostenibilità
Oltre alla proposta di direttiva omnibus, anche gli standard di rendicontazione di sostenibilità (ESRS) sono in fase di semplificazione. Su richiesta della Commissione, l'EFRAG ha avviato il processo di semplificazione e ha pubblicato una relazione il 20 giugno 2025, delineando le modifiche previste. L'obiettivo è quello di ridurre del 66% il numero di dati obbligatori, utilizzando le seguenti sei misure:
- Semplificazione della doppia valutazione di materialità (DMA)
- Migliore leggibilità/concisione delle dichiarazioni di sostenibilità e migliore integrazione nella rendicontazione aziendale nel suo complesso
- Modifica critica del rapporto tra i requisiti minimi di divulgazione (MDR) e le specifiche tematiche
- Miglioramento della comprensibilità, chiarezza e accessibilità delle norme
- Introduzione di altre misure di alleggerimento fiscale suggerite
- Migliore interoperabilità
È anche possibile scegliere di presentare una relazione CSRD volontaria.
Anche se la rendicontazione CSRD non è obbligatoria per un'azienda, adottarla volontariamente può portare chiari vantaggi. Migliora la trasparenza, risponde alle esigenze di informazione degli stakeholder e favorisce l'accesso ai finanziamenti. Allo stesso tempo, aiuta a identificare le aree di sviluppo negli sforzi di sostenibilità e rende i risultati più concreti.
Migliorare le pratiche aziendali attraverso la sostenibilità spesso porta anche a risparmi diretti, come la riduzione del consumo energetico e l'aumento della produttività dei dipendenti.
La rendicontazione volontaria CSRD può anche sostenere strategicamente gli sforzi di sostenibilità di un'azienda. Attraverso la rendicontazione, un'azienda può identificare i propri temi di sostenibilità rilevanti e definire sistematicamente indicatori e obiettivi chiari. Ciò migliora la gestione pratica della sostenibilità e consente il monitoraggio, la comparabilità e il miglioramento continuo.
Un processo di rendicontazione ben strutturato funge anche da strumento di gestione. Rendicontando o preparandosi sin da ora alla rendicontazione in linea con il CSRD, le aziende possono anticipare e adattarsi a un possibile inasprimento futuro dei requisiti di rendicontazione in materia di sostenibilità.
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